Molte sono le espressioni artistiche disseminate nei tanti centri abitati da cui è costituito il Comune di Curtatone: chiese, il Santuario delle Grazie e alcune prestigiose residenze private.
Chiesa di S. Marco a Buscoldo
Di epoca tardo-barocca (1760-1792) è la Chiesa di S. Marco a Buscoldo al cui interno sono conservate una
pala d'altare di Antonio Brunetti (1766), un coro ligneo di fine settecento e un organo di Montesanti (1834). Sempre a Buscoldo si trova il teatro comunale "Giuseppe Verdi", centro di cultura, in cui si svolgono ogni anno importanti rassegne e iniziative culturali. Il teatro faceva parte del Palazzo delle Cooperative inaugurato nel 1913 e costruito con gli sforzi e i sacrifici dei lavoratori. Nei 45 locali da cui era costituito trovavano ospitalità anche uno spaccio di generi alimentari, una macelleria, un negozio di tessuti e gli uffici amministrativi della Cooperativa, una sala di lettura, un caffè, due sale di osteria, cinque magazzini, vari locali per abitazione del personale, un forno a carbone.

Santuario della Beata Vergine del Buon Consiglio

A San Silvestro si trova il "Palazzone del diavolo" risalente ai primi anni del settecento, curioso per le decorazioni sataniche. Dello stesso secolo è villa Bongiovanna mentre è dell'ottocento Villa Brunoris, già residenza estiva dei Vescovi e oggi sede dell'Istituto Psico-Pedagogico "Casa del Sole"; Villa Cantone e Corte Codilupo, un edificio con torrette merlate, residenza di campagna dei marchesi Capilupi.
Santa Maria in Prato Lamberto a Montanara

La Chiesa ricostruita dalle fondamenta nel 1725 come ci ricorda la lapide posta sul portale, fu terminata nel 1739. Oggi è dedicata all'Immacolata Concezione.
Palazzo Zanetti - Cavalcabò

A Levata nella chiesa parrocchiale neoclassica di S. Tommaso , si trova la pala d'altare che alcuni studiosi attribuirono alla scuola del grande Andrea Mantenga, che lavorò per molti anni nella corte mantovana dei Gonzaga.
Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie

Da sempre meta di pellegrinaggi fu eretto là dove esisteva un'edicola raffigurante l'immagine della Madonna.
È infatti dell'anno 1388 la notizia di un luogo di preghiera nella zona di Prato Lamberto sulle rive del lago Superiore allora abitate da pescatori, dove il culto mariano aveva già da qualche tempo molti seguaci, ed era oggetto di assidua devozione, forse un'edicola o un piccolo oratorio con l'immagine di Nostra Signora col bambino Gesù in grembo.
Il Santuario, con accanto le fabbriche del convento annesse, fu fatto costruire tra il 1399 e il 1406 da Francesco Gonzaga, come ex voto, che vedendo la terra mantovana colpita dal flagello della peste implorò la protezione della Beata Vergine. Fu consegnato al culto il 15 agosto 1407 e da allora divenne meta di continui pellegrinaggi di tanti fedeli graziati dalla Vergine.

L'architettura del santuario è unanimemente attribuita a Bartolino da Novara poiché in quegli anni l'artista è in contatto con il Signore di Mantova Francesco Gonzaga, per il quale progettava tra il 1397 e il 1401 il castello di S. Giorgio.
L'esterno è gotico lombardo , con la facciata a capanna e adornato da un portico cinquecentesco; sulle lunette delle sue volte sono affrescate le vicende della costruzione del santuario. La severità della facciata non lascia indovinare la vivacità e il colore delle statue di cartapesta, cera e legno, ex voto fra i tanti che affollano l'interno e tra questi anche un coccodrillo impagliato che pende dal soffitto a completare la suggestione di questo luogo.
I fedeli vi lasciarono ex voto in numero così notevole che nel 1517 frate Francesco da Acquanegra pensò di darvi una sistemazione erigendo una complessa impalcata lignea che fodera la parte mediana delle pareti della navata unica e ospita nelle nicchie le 53 statue polimateriche recentemente restaurate e che da sempre hanno rappresentato, con grande espressività popolaresca, personaggi salvati da gravissimi pericoli per l'intercessione della Beata Vergine.
Il santuario ebbe nei secoli continui arricchimenti tanto che all'arredo e al decoro posero mano Giulio Romano e Giambattista Viani. La cappella di destra, disegnata da Giulio Romano, è il mausoleo Baldassare Castiglione (1478-1529) l'umanista diplomatico autore del "Cortegiano", di uno dei libri più letti del tempo, che lo rese famoso in tutte le corti europee.
Del patrimonio del Santuario fanno parte anche le armature ottenute dalla composizione dei pezzi tre, quattro e cinquecenteschi che erano state utilizzate da frate Francesco da Acquanegra per costruire 17 statue di legno e cartapesta verniciate, da collocare come ex voto nelle nicchie. Il francescano, utilizzando forse doni dei "graziati" , corazze, elmi, gambali, spallacci, rivestì interamente o parzialmente di pezzi d'armature, alcuni manichini rimasti per secoli nelle nicchie dell'impalcata del Santuario tanto che si ritenne che anche questi arnesi guerreschi fossero realizzati in cartapesta. Nel 1930 uno studioso inglese, il Dr. James Gowmann, scoprì che i pezzi di armatura di cui erano rivestiti in parte o interamente i manichini, erano di acciaio pregiato, alcuni dei quali risalenti al 1300.
Delle armature del Santuario, sei sono complete e realizzate nel XV secolo, le uniche in Italia, in stile gotico-italiano di sicura provenienza dalla bottega dei Missaglia di Milano, i più celebri fabbri - armatori del tempo.

Il Santuario, rinomatissimo in ogni epoca, fu visitato da molti pontefici e uomini illustri:
- Giovanni XXIII antipapa nel 1414 mentre si recava al Concilio di Costanza si fermò per tre mesi presso questo Santuario;
- Martino V nel 1418 nuovo Pontefice di ritorno dal Concilio di Costanza;
- Papa Pio II (Piccolomini) nel 1459;
- Papa Paolo III nel 1543;
- Papa Clemente VIII nel 1598;
- Papa Giovanni Paolo II nel 1991;
- Carlo duca di Baviera nel 1525;
- Carlo V imperatore di Spagna nel 1530;
- Sigismondo, imperatore, nel 1443;
- Filippo II re di Spagna nel 1549;
- Massimiliano re dei romani nel 1551;
- Gli ambasciatori del Giappone nel 1585; - Margherita d'Austria nel 1598;
- Francesco I imperatore d'Austria nel 1825.