L'Assessore Regionale Fava accoglie con interesse l'iniziativa dell'Amministrazione per la promozione del marchio DECO
Una novantina di persone hanno partecipato al convegno intitolato “Il Made in Italy agroalimentare e la difesa dei produttori e dei consumatori”, promosso dall’Amministrazione Comunale di Curtatone, che si è svolto martedì 8 aprile nella Sala Consiliare del Municipio di Corte Spagnola.
“Questo convegno, rivolto ai produttori e ai consumatori – ha commentato il sindaco Antonio Badolato - ha una finalità informativa, educativa e di proposta. Il settore agroalimentare è strategico per la nostra provincia e non meno per il Comune di Curtatone. Intendiamo dare vita al marchio DECO (Denominazione Comunale di Origine) che servirà a riconoscere il Made in Curtatone e a garantire la tipicità e la genuinità dei prodotti locali. Istituiremo un registro pubblico nel quale saranno elencati i prodotti proposti di volta in volta dal Comune, dai ristoratori, dai commercianti, dagli agricoltori e dagli allevatori. Il marchio DECO costituisce un piccolo ma significativo contributo alla difesa del Made in Italy”.
Il relatore ufficiale della serata, Gianni Fava, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, ha espresso il proprio apprezzamento riguardo all’iniziativa organizzata dal Comune di Curtatone. “Ben vengano convegni come questo se contribuiscono a focalizzare l’attenzione e a formare una sensibilità rispetto ai temi della tutela dei consumatori e dei produttori – ha affermato Fava – il marchio DECO (Denominazione Comunale di Origine), utile per riconoscere i prodotti “Made in Curtatone”, rappresenta uno strumento interessante che non risolve il problema della salvaguardia delle nostre tipicità ma individua e identifica un territorio per mezzo di un prodotto in esso radicato.
Un esempio suggestivo è il cotechino delle Grazie”. Successivamente Fava ha ribadito la necessità di regole certe per tutelare i prodotti locali: “Il mercato è libero nella misura in cui è regolamentato, senza regole diventa selvaggio.La Lombardiaè la prima regione agricola italiana e Mantova è la seconda provincia agricola lombarda.
Siamo ai vertici mondiali, ciò dovrebbe comportare una naturale propensione al dibattito sull’agricoltura. La nostra forza è la tipicità ma in Europa affermare questo principio non è scontato. Il sud Europa si può rilanciare solo attraverso la valorizzazione della filiera agroalimentare”. Secondo l’Assessore Regionale la produzione agroalimentare interessa tutta la filiera, compresi i consumatori e la distribuzione, che in Italia non è particolarmente attenta alla tutela del marchio: “Purtroppo l’etichettatura, così com’è, non serve a identificare un prodotto. Per quanto riguarda la nostra realtà, il 50% del latte italiano viene prodotto in Lombardia che ha il primato anche nella produzione suinicola (40% del totale). La Lombardiaha una struttura economica equivalente a quella di uno Stato europeo di piccole-medie dimensioni”.
Fava si sta impegnando in modo particolare per portare all’attenzione delle istituzioni europee la questione della difesa del Made in Italy: “Non possiamo accettare che nel mercato mondiale siano in commercio 60 miliardi di nostri prodotti contraffatti. La tutela del Made in Italy è una battaglia di civiltà”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Alessandro Benatti, Assessore Comunale alle Attività Produttive, che ha ribadito con forza i concetti espressi dai precedenti relatori.
Sono intervenuti anche i rappresentanti delle associazioni di categoria tra i quali Mauro Donda, direttore della Coldiretti di Mantova, Matteo Lasagna, presidente della Confagricoltura di Mantova e della Lombardia, Elisabetta Poloni, direttore della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA) di Mantova, Alberto Gandolfi, presidente dell’Associazione Mantovana Allevatori (AMA) e Giuseppe Negri, presidente dell’Associazione Macellai Mantovani della Confcommercio.
In sala erano presenti anche il sindaco di Rodigo Gianni Chizzoni, il sindaco di Marcaria Carlo Orlandini e il commissario prefettizio del Comune di Borgo Virgilio Angelo Araldi.